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          | .: TARANTO HOTEL |  
          |   Taranto è un comune 
              di 202.033 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e terzo più 
              popoloso comune dell'Italia meridionale peninsulare. Situato nel 
              Golfo di Taranto sul Mar Ionio, si estende tra due mari: il Mar 
              Grande ed il Mar Piccolo. Insieme a Pilone, nel territorio di Ostuni 
              (BR), e a Santa Maria di Leuca (LE), rappresenta uno dei vertici 
              ideali del Salento. È sede di un grande porto industriale e commerciale, 
              e di un arsenale della Marina Militare Italiana, nonché della maggiore 
              stazione navale. È inoltre sede di un importante centro industriale, 
              con stabilimenti siderurgici (tra i quali il più grande centro siderurgico 
              di Europa), petrolchimici, cementiferi e di cantieristica navale. 
              La sua provincia comprende 29 comuni, ed è dedita all'agricoltura, 
              alla pesca e all'industria nei settori aeronautico, chimico, alimentare, 
              tessile, e all'artigianato nella lavorazione del legno, del vetro 
              e della ceramica.
                  Taranto 
              si affaccia sul Mar Ionio ed è definita la "città dei due mari": 
              il Mar Piccolo ed il Mar Grande. Il Mar Piccolo è separato dal Mar 
              Grande da due penisole che lo chiudono a golfo, orientate entrambe 
              verso un'isola che costituisce il nucleo originale della città, 
              e collegate ad essa tramite il Ponte di Porta Napoli o Ponte di 
              Pietra, ed il Ponte Girevole. L'isola è divenuta tale in seguito 
              al taglio della penisola eseguito durante la costruzione del fossato 
              del Castello Aragonese, trasformato in seguito nel canale navigabile 
              che mette in comunicazione il Mar Piccolo con il Mar Grande. Quest'ultimo, 
              chiamato più frequentemente "rada" in quanto vi sostano le navi 
              in attesa, è separato dal Mar Ionio dalle Isole Cheradi di San Pietro 
              e San Paolo e da Capo San Vito. Il Mar Piccolo è da considerarsi 
              un mare interno, pertanto, presenta problemi di ricambio idrico. 
              I suoi due seni sono idealmente divisi dal Ponte Punta Penna Pizzone, 
              che congiunge Punta Penna con Punta Pizzone: il primo seno ha la 
              forma di un triangolo grossolano, i cui vertici meridionali sono 
              rappresentati dall'apertura ad est sul secondo seno, e dall'apertura 
              ad ovest sul Mar Grande tramite il canale naturale di Porta Napoli; 
              il secondo seno ha invece la forma di un'ellisse, il cui asse maggiore 
              misura quasi 5 Km in direzione sudovest-nordest. 
                Sia i venti che le maree, insieme alle sorgenti sottomarine 
              con diversa salinità, condizionano l'andamento delle correnti di 
              tipo superficiale e di tipo profondo tra i due seni del Mar Piccolo 
              ed il Mar Grande. Nella parte settentrionale di entrambi i seni, 
              sono localizzate alcune sorgenti sottomarine chiamate citri, che 
              apportano acqua dolce non potabile mista ad acqua salmastra, donando 
              alle acque del mare una condizione idrobiologica ideale per la coltivazione 
              dei mitili, comunemente chiamati "cozze". Nel primo seno inoltre, 
              sfocia il fiume Galeso. 
                La città si è sviluppata lungo tutte le coste menzionate; 
              il Borgo Antico si trova sull'isola, la penisola ad est ospita il 
              quartiere Borgo, attuale centro della città, nonché i quartieri 
              Tre Carrare-Battisti, Italia-Montegranaro, Solito-Corvisea, Salinella, 
              Talsano-San Donato, San Vito-Lama-Carelli e costituisce l'attuale 
              asse di sviluppo della città. La penisola ad ovest, invece, ospita 
              il quartiere Tamburi-Croce, nonché la zona industiale ed il porto 
              commerciale. Più decentrato a nord del Mar Piccolo, si trova il 
              quartiere Paolo VI. 
                Lo sviluppo lungo le penisole è iniziato verso la fine del 
              XIX secolo; in precedenza infatti, la città era arroccata sull'isola. 
              Questo è particolarmente osservabile considerando gli aspetti urbanistici 
              della città: nel Borgo Antico si ha un intrico di vicoli, derivanti 
              dalla costruzione di abitazioni quanto più possibile addossate per 
              sfruttare tutto lo spazio disponibile e per facilitare la difesa 
              in caso di invasioni, mentre nel Borgo Nuovo prevale un ordinamento 
              più razionale, quasi a pianta di Ippodamo, modificata successivamente 
              in una conformazione a ventaglio
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          | .: STORIA |  
          |    Tra Mare Grande e Mare Piccolo, 
              Taranto perpetua la sua vocazione marinara, anche se nelle acque 
              dell'antica laguna, tagliata in due dalla penisola della Penna, 
              non più tutta la flotta militare d'un tempo e il suo arsenale 
              sta condividendo la sfavorevole congiuntura di quasi tutti i cantieri 
              italiani. Ma in compenso, oltre la ridottissima cerchia della città 
              vecchia, fatta isola dal canale artificiale sormontato dall'ormai 
              celebre ponte girevole, una città nuova è in progressivo 
              sviluppo, e anzi è ormai la Taranto più rappresentativa 
              della realtà contemporanea, con la città medievale 
              a fare da trait d'union all'appendice industriale.    Il 
              millenario Duomo di S. Cataldo, restituito alle primitive forme 
              romaniche, l'alta duplice scala barocca e il grandioso portale ogivale 
              di S. Domenico, l'imponente Castello Aragonese affacciato al Canale 
              per antonomasia sono ancora i simboli della Taranto oleografica: 
              ma le viuzze della città vecchia sono ormai un'isola nell'isola 
              di un comprensorio urbanistico, commerciale e industriale che, senza 
              ripudiare il passato, guarda realisticamente all'avvenire. Nella 
              Città dei due mari, dalle mitiche ascendenze spartane, il 
              vecchio e il nuovo si sono sposati, continuando peraltro a vivere 
              in camere separate. E forse per questo il matrimonio del retaggio 
              medievale con la realtà odierna è qui più felice 
              che nelle coabitazioni forzose di tante altre città storiche, 
              stravolte nel tessuto architettonico da una politica di compromessi 
              che alla lunga fatalmente si risolve a danno dell 'antico.  
                Del resto il fenomeno di mimesi fra l'ieri e l'oggi si ripete 
              più o meno in tutto il Tarantino, imprimendo sembianze ringiovanite 
              ad un volto secolare; in ispecie ad oriente dell'antica Polis, su 
              saliscendi appena ondulati delle Murge Tarantine sul versante salentino 
              del Golfo. Continua ovviamente ad essere squisitamente carsico il 
              panorama dell' appendice meridionale delle Murge: ma l'altopiano 
              aspro, dove soltanto macchie di rovi rompono di verde il biancore 
              della sassaia non guarda più alle desolate paludi di un tempo. 
              Imponenti lavori di bonifica hanno riscattato in gran parte 1' agro 
              dell'Arneo e dove era il regno della malaria si stendono vigneti 
              e oliveti, si rincorrono masserie, mentre sulla costa si sono moltiplicati 
              gli stabilimenti balneari e sta prendendo sempre più vaste 
              proporzioni un'attrezzatura ricettiva che ormai richiama, ogni estate, 
              decine di migliaia di villeggianti, anche dall'estero. Lido Bruno, 
              Lido Gandoli, conchiuso fra due punte rocciose, Lido di Leporano, 
              Lido Silvana, con alle spalle una vasta pineta, sono ormai spiagge 
              di assicurato avvenire e semmai c'è il pericolo di un insediamento 
              cementizio fin troppo prevaricante. Il recente boom turistico sta 
              avendo riflessi anche sui paesi dell' immediato retroterra. 
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